Elisa è cresciuta nell’Oratorio Pavoni, e ha giocato poi nelle giovanili del Niguarda Calcio. Ora è Vice-Campione d’Italia Under 17 Femminile. Sconfitta ai rigori nella finale con la Roma.
Un ricordo di Elisa (di Dario Padovani, Dirigente)
Elisa fu scoperta al parco, dal buon vecchio Antonio Voceri, ex dirigente del Niguarda.
Ricordo Eli, la sua emozione, quando si presentò al Farina e ancor di più quando le venne consegnata, il primo giorno di prova, la maglia rossa d’allenamento e i pantaloncini del Niguarda.
Seppur timida, si è ambientata velocemente.
Dalle prime battute abbiamo capito subito che era portata per il calcio, i progressi si vedevano ad ogni allenamento e in ogni partita, con la sua fascia ai capelli.
Era un osso duro per chiunque aveva nei dintorni. Piccoli ammiratori e pretendenti non mancavano; lei li liquidava con un sorrisino e un “sei troppo piccolo”: brava Elisa!
Il “trattorino”, era il suo sopranome, per il suo stile di gioco che ricordava i pressing, i recuperi e il portamento di palla così da far salire la squadra, simile al celebre capitano dell’Inter.
Spesso abbiamo ricevuto i complimenti dei mister avversari; è stata uno dei fiori all occhiello dei 2008 per 2 stagioni, nelle quali si cambiava nello spogliatoio dell’arbitro.
Dopo queste due stagioni ci siamo salutati con dispiacere, è andata a giocare in una squadra femminile, come giusto che sia. E poi è approdata al Milan, e ha spiccato il volo.